Ritardi ingiustificati, criticità e anomalie nella realizzazione dell’opera

Ritardi nei lavori, criticità e anomalie nell’attività di progettazione e di realizzazione dell’opera, applicazione non corretta della normativa, attività ancora in corso otto anni dopo l’affidamento del progetto. Sono questi alcuni dei rilievi che l'Autorità Nazionale Anticorruzione ha accertato e rivolto al comune pugliese di Massafra, in provincia di Taranto, riguardanti la realizzazione di una piazza polifunzionale con annesso giardino archeologico davanti all’ex convento di Sant’Agostino. Un importo a base di gara di poco più di un milione.

Non perdere i Webinar di Studio Amica
Scopri la nostra raccolta di webinar per approfondire temi chiave su e-procurement e digitalizzazione nella PA e nelle imprese.
Guarda i webinarNon perdere i Webinar di Studio Amica
Scopri la nostra raccolta di webinar per approfondire temi chiave su e-procurement e digitalizzazione nella PA e nelle imprese.
Guarda i webinar
Con delibera n. 124, approvata dal Consiglio dell’Autorità del 26 marzo 2025, Anac ha accertato che “l’intervento in questione, le cui procedure tecnico-amministrative risultano iniziate nel 2017 con l’affidamento dell’attività di progettazione, risulta in grave ritardo”.
Considerando che la consegna definitiva dei lavori (disposta a due anni di distanza da quella provvisoria) era del 22 gennaio 2024, la data prevista per l’ultimazione degli stessi era il 22 gennaio 2025, l'Autorità Nazionale Anticorruzione ha constatato che i lavori sono giunti appena al 5% dell’avanzamento.
“In tale situazione, che costituisce già di per sé un fattore di danno per la collettività stante la mancata fruibilità dell’opera pubblica tuttora in fase di realizzazione, si ravvisa una specifica responsabilità della figura che riveste, nella fattispecie, il ruolo di Responsabile unico del procedimento, e, contestualmente, di direttore lavori, che non risulta aver efficacemente ottemperato agli obblighi richiesti e in particolare alle funzioni di controllo e di impulso esercitate da tali figure nel corso dell’esecuzione del contratto”.
“La genesi della situazione – scrive Anac - è da ricondurre ad una attività di progettazione non adeguatamente approfondita ed alle significative carenze caratterizzanti le correlate procedure approvative. Tali circostanze, che configurano la mancata adeguata osservanza del Codice dei contratti, hanno comportato notevoli ritardi nelle procedure finalizzate alla risoluzione delle interferenze con le opere a rete presenti nell’area di intervento, al raccordo con gli altri Enti territoriali tenuti alla emissione di atti approvativi/autorizzatori e alle pratiche espropriative dei terreni di proprietà”.
Anac ha poi rilevato “una non corretta applicazione della normativa con riguardo anche ad alcuni aspetti specifici del procedimento tecnico/ amministrativo esaminato, quali l’attività di verifica e validazione della relativa progettazione, la consegna delle aree per l’esecuzione dei lavori, la gestione dei termini temporali dell’appalto, nonché la predisposizione della perizia di variante.
Fonte: ANAC del 17/04/2025

Vuoi leggere altri contenuti come questo?
Iscriviti alla newsletter!
Ogni Lunedì riceverai notizie e approfondimenti dal mondo del public procurement, contratti e appalti pubblici direttamente nella tua casella e-mail
Vuoi leggere altri contenuti come questo?
Iscriviti alla newsletter!
Ogni Lunedì riceverai notizie e approfondimenti dal mondo del public procurement, contratti e appalti pubblici direttamente nella tua casella e-mail
Iscriviti Ora