FOCUS: “Aggiudicazione senza verifica dei requisiti: è ammessa la convalida ex art. 21-nonies, comma 2, L. 241/1990”

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Con la sentenza n. 977 del 28 maggio 2025, il TAR Campania, Salerno, Sez. I, ha affrontato una questione di rilievo pratico e sistematico nelle procedure di evidenza pubblica: l’ammissibilità della convalida di un’aggiudicazione definitiva disposta in assenza della previa verifica dei requisiti generali e speciali dell’aggiudicatario. 

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Il fatto

La stazione appaltante aveva disposto l’aggiudicazione definitiva del servizio all’impresa controinteressata senza eseguire la verifica del possesso dei requisiti di ordine generale e speciale, come imposto dall’art. 17, comma 5, del D.lgs. n. 36/2023.

Tale aggiudicazione, dunque, risultava viziata per violazione della disciplina procedimentale in materia di affidamenti.

Con successivo provvedimento, adottato circa un mese dopo, l’Amministrazione ha nuovamente disposto l’aggiudicazione definitiva e dichiarato l’efficacia dell’affidamento, questa volta previa verifica dei requisiti in capo all’aggiudicatario.

La ricorrente ha impugnato il provvedimento di convalida, ritenendolo lesivo e illegittimo.

La decisione del TAR

Il Tribunale ha rigettato il ricorso, ritenendo legittimo il potere di convalida esercitato dall’Amministrazione ai sensi dell’art. 21-nonies, comma 2, della legge n. 241/1990.

In particolare, ha qualificato il secondo provvedimento come una sanatoria, volta a rimuovere il vizio di legittimità consistente nella mancanza della verifica dei requisiti nel primo provvedimento.

Secondo il TAR, l’Amministrazione ha operato correttamente nel “rinnovare” l’aggiudicazione, adottando un atto che – a valle dell’avvenuta verifica dei requisiti – ha sanato il vizio originario, mantenendo al contempo la continuità dell’azione amministrativa.

Il quadro normativo e giurisprudenziale

L’art. 17, comma 5, del nuovo Codice dei contratti pubblici (D.lgs. 36/2023) stabilisce che l’aggiudicazione definitiva è disposta dopo la verifica del possesso dei requisiti da parte dell’offerente.

La giurisprudenza ha più volte ribadito che la mancanza di tale verifica costituisce vizio procedimentale rilevante e comporta l’illegittimità dell’aggiudicazione (cfr. TAR Puglia, Bari, Sez. I, 4 febbraio 2025, n. 168).

Tuttavia, la stessa giurisprudenza, richiamata anche dalla pronuncia in esame (Cons. Stato, Sez. V, n. 7891/2023; Sez. VI, n. 5999/2023), riconosce che, ai sensi dell’art. 21-nonies, comma 2, L. 241/1990, la pubblica amministrazione può convalidare atti affetti da vizi di legittimità, purché sussistano ragioni di pubblico interesse e il vizio non sia insanabile.

Il TAR Salerno ha chiarito che tale potere di convalida può esprimersi anche sotto forma di sanatoria, qualora il vizio consista nell’omissione di una fase procedimentale poi regolarmente espletata. 

La portata della decisione

La sentenza si segnala per almeno tre ragioni:

  • Riconduce alla convalida anche l’aggiudicazione “rinnovata”, in cui si ripete il medesimo effetto sostanziale – la scelta dell’aggiudicatario – una volta rimosso il vizio formale.
  • Conferma la distinzione tra aggiudicazione e dichiarazione di efficacia, precisando che l’efficacia dell’aggiudicazione decorre solo a valle della verifica dei requisiti, e che un’aggiudicazione formalmente disposta ma inefficace non è, di per sé, lesiva.
  • Sottolinea la rilevanza del principio del risultato, affermando che l’interesse pubblico è tutelato meglio da una sanatoria tempestiva e ragionevole piuttosto che da un annullamento in autotutela che comprometterebbe la continuità e l’efficienza dell’azione amministrativa.

Conclusioni

La pronuncia del TAR Campania, Salerno, n. 977/2025 offre una lettura pragmatica e coerente dell’art. 21-nonies, comma 2, L. 241/1990, estendendone l’applicabilità anche agli atti delle procedure di gara.

Laddove l’aggiudicazione sia viziata da un errore meramente procedimentale e non ancora efficace, la sanatoria successiva, mediante rinnovata aggiudicazione, può rappresentare un rimedio idoneo e conforme al principio del buon andamento.

Un orientamento che, pur ribadendo l’importanza della verifica dei requisiti, evita rigidità formali e valorizza il risultato amministrativo in un’ottica di efficienza e legalità sostanziale.

A cura della Redazione TuttoGare PA del 03/06/2025

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