Lavori pubblici, tra 2022 e 2023 appalti integrati in crescita con la normativa Pnrr

fre.jpg
Lavori pubblici, tra 2022 e 2023 appalti integrati in crescita con la normativa Pnrr

Quota pari al 7,7% a dicembre 2022 rispetto al 3-4% dei periodi precedenti

Tra gli ultimi mesi del 2022 e i primi mesi del 2023 si è registrato un aumento dell’utilizzo degli appalti integrati, che prevedono, cioè, l’affidamento congiunto sia della progettazione sia dell’esecuzione di lavori. Se nei periodi precedenti le aggiudicazioni di questo tipo si attestavano su una quota oscillante intorno al 3-4% in termini di numerosità, a dicembre 2022 si è arrivati a un picco del 7,7%: incremento che sembra essere stato guidato in particolare dalle procedure relative al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e al relativo Piano Nazionale Complementare (Pnc), che mostrano una quota di appalti integrati notevolmente superiore al resto.

È quanto emerge dal Report “Appalti integrati e tempi di esecuzione” elaborato dall’Ufficio Statistico, Studi e Analisi Banche Dati di Anac, con risultati di tipo preliminare alla luce delle innovazioni realizzate dalla disciplina riguardante la digitalizzazione dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici, prevista nel nuovo Codice Appalti (d. lgs. 36/2023) e con piena efficacia dall’inizio del 2024, che ha cambiato il paradigma di rilevazione e raccolta all’interno della Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (Bdncp). Da questo punto vista, considerando il breve lasso temporale trascorso, l’analisi sui Cig con valori completi non sembra mostrare un aumento significativo degli appalti integrati, almeno da un punto di vista qualitativo, con l’introduzione del d. lgs. 36/2023 rispetto ai mesi precedenti: l’andamento, limitatamente ai Cig con valori non mancanti nel campo inerente alle prestazioni comprese, appare costante tra il primo semestre 2023, il secondo semestre dello stesso anno dal cui inizio il nuovo Codice Appalti ha acquisito piena efficacia, e il 2024. 

 
Osservatorio Appalti Innovativi

Osservatorio di Studio Amica

Un punto di riferimento per dati, trend e analisi su appalti innovativi e processi di digitalizzazione nella Pubblica Amministrazione.

Scopri di più

Sull’incremento registrato tra 2022 e 2023 - evidenzia il Report - ha pesato in particolare l’intervento normativo del decreto-legge “Semplificazioni” (d.l. 77/2021 entrato in vigore il 1° giugno di quell’anno), che ha esteso la possibilità di utilizzare l’appalto integrato, sotto determinate condizioni, anche ai contratti finanziati con le risorse Pnrr/Pnc: tali procedure sono caratterizzate da una quota di appalti integrati che si aggira su valori sempre superiori al 14% a partire da dicembre 2022 fino ai primi sei mesi del 2023, toccando poi percentuali simili nel 2024. Le restanti procedure, invece, si assestavano su valori estremamente più bassi (2-3% circa) per poi accennare un leggero aumento nel 2024, dove gli appalti integrati riguardano circa il 4,9% delle aggiudicazioni. 

Il Report contiene un primo tentativo di analisi dell’impatto degli interventi normativi sul ricorso all’appalto integrato rispetto ai tempi medi di esecuzione dei lavori, con il limite rappresentato dal fatto che buona parte dei lavori espletati dopo l’introduzione del nuovo Codice Appalti deve ancora giungere a conclusione: sono solo i 36 Cig con una data di conclusione per gli appalti integrati pubblicati dopo il 2024. Se si considerano appalti all’interno della stessa categoria d’opera, a parità di importo e di tempo trascorso dalla pubblicazione, l’analisi per le tre categorie più popolate mostra che per le “Opere fluviali, di difesa, di sistemazione idraulica e di bonifica” gli appalti integrati hanno tempi più bassi tra i 20 ed i 32 giorni rispetto le altre procedure, mentre non si riscontrano differenze significative per gli “Edifici civili e industriali” e per “Strade, autostrade, ponti, viadotti, ferrovie, linee tranviarie, metropolitane, funicolari, e piste aeroportuali, e relative opere complementari”. Se si confrontano in generale gli appalti integrati con quelli aventi ad oggetto la sola esecuzione nel periodo 2016-2023, i primi mostrano tempi di esecuzione mediamente superiori (241 giorni contro 226), evidenziando però che si tratta di procedure sostanzialmente diverse tra loro.

Fonte: ANAC del 26/11/2025

Vuoi leggere altri contenuti come questo?

Iscriviti alla newsletter!

Ogni Lunedì riceverai notizie e approfondimenti dal mondo del public procurement, contratti e appalti pubblici direttamente nella tua casella e-mail

Vuoi leggere altri contenuti come questo?

Iscriviti alla newsletter!

Ogni Lunedì riceverai notizie e approfondimenti dal mondo del public procurement, contratti e appalti pubblici direttamente nella tua casella e-mail

Iscriviti Ora
 


Loading...