La mancata indicazione formale della natura di consorzio stabile non preclude di per sé il riconoscimento di tale qualifica (se in concreto ve ne sono i presupposti)

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Nel respingere l’appello il Consiglio di Stato ribadisce il principio – di matrice giurisprudenziale – secondo cui la mancata indicazione formale della natura di consorzio stabile non preclude di per sé il riconoscimento di tale qualifica, ove in concreto ve ne siano i presupposti. Detto principio presuppone, per la sua pratica operatività, che la parte interessata fornisca riscontri precisi con cui dimostrare il suo reale operare (al di là del nomen utilizzato) come consorzio stabile.

 
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Questo quanto stabilito da Consiglio di Stato, Sez. V, 29/08/2025, n. 7134:

Quanto al secondo profilo di censura, con il quale ci si duole del mancato riconoscimento, da parte del TAR, della natura (sostanziale, ancorché non formale) di Consorzio stabile di xxx, lo stesso è infondato per difetto di presupposti: in effetti il principio – di matrice giurisprudenziale – secondo cui la mancata indicazione formale della natura di consorzio stabile non precluderebbe di per sé il riconoscimento di tale qualifica, ove in concreto ve ne fossero i presupposti, logicamente presuppone, per la sua pratica operatività, che la parte interessata fornisca riscontri precisi con cui dimostrare il suo reale operare (al di là del nomen utilizzato) come consorzio stabile.

Proprio in quest’ottica argomentativa il primo giudice ha preso atto del fatto che il Consorzio xxx non aveva fornito tali riscontri, non avendo in particolare fornito elementi atti a dimostrare il possesso della “comune struttura d’impresa”, ossia un autonomo patrimonio aziendale tale da renderlo un soggetto distinto rispetto alle consorziate, in grado di eseguire i lavori direttamente (in termini, ex multis, Cons. Stato, V, 11 luglio 2023, n. 6777).

A cura di giurisprudenzappalti.it del 29/08/2025 di Roberto Donati

 

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