ANAC raccomanda Clausole Contrattuali per la Tutela Digitale delle Pubbliche Amministrazioni

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L'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) con il comunicato del Presidente del 5 giugno 2024 ha fornito delle linee guida indirizzate alle stazioni appaltanti, sottolineando l'importanza di includere specifiche clausole contrattuali nei contratti pubblici. Queste clausole mirano a proteggere l'identità digitale e i diritti delle amministrazioni pubbliche riguardo al materiale informativo istituzionale, prevenendo al contempo il rischio di lock-in con fornitori esterni.

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Con l'aumento dell'uso di tecnologie digitali e strumenti di comunicazione da parte delle amministrazioni pubbliche, sia per l'interazione con i cittadini che per finalità di marketing, emergono nuove sfide. L'ampio utilizzo dei social media, grazie alla loro efficacia e economicità, espone le pubbliche amministrazioni a rischi inediti, che devono essere considerati attentamente nella preparazione dei documenti di gara e dei contratti.

ANAC evidenzia la necessità per le stazioni appaltanti di prestare particolare attenzione alla proprietà intellettuale del materiale creato durante l'esecuzione di contratti pubblici. La mancata acquisizione dei diritti su loghi, icone, materiali di comunicazione e software può infatti mettere le amministrazioni in una posizione di dipendenza rispetto ai fornitori, riducendo la concorrenza e aumentando il rischio di lock-in.

ANAC raccomanda che le stazioni appaltanti:

  • Definiscano chiaramente nelle specifiche tecniche la titolarità della proprietà intellettuale: Nei documenti di gara, deve essere esplicitato che l'amministrazione acquisirà la proprietà intellettuale di tutto il materiale prodotto e che i diritti sul nome di dominio rimarranno dell'ente committente.
  • Introducano clausole contrattuali specifiche: Nel contratto con il fornitore deve essere inserita una clausola che sancisca l'acquisizione dei diritti da parte dell'amministrazione.

Per quanto riguarda il software, l'ente committente può scegliere tra due opzioni:

  • Acquistare la proprietà intellettuale del software: Questa opzione garantisce il pieno controllo post-contratto, ma può aumentare i costi e ridurre il numero di potenziali fornitori.
  • Concedere al fornitore la proprietà intellettuale del software: In questo caso, l'amministrazione deve riservarsi tutti i diritti necessari per l'utilizzo, la modifica e la manutenzione del software anche dopo la scadenza del contratto.

ANAC sottolinea l'importanza di queste misure per garantire la continuità operativa e la libertà di gestione delle amministrazioni pubbliche nel contesto digitale. Le stazioni appaltanti sono invitate a valutare attentamente quale opzione risponda meglio alle proprie esigenze, tenendo conto dei possibili impatti economici e competitivi.

La redazione di TuttoGare PA del 28/06/2024

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