Rotazione degli appalti: il Consiglio di Stato blocca il riaffidamento allo stesso operatore

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Con la sentenza n. 4432 del 17 maggio 2024, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso contro la decisione del TAR Calabria che annullava l’aggiudicazione di un appalto a un'impresa già vincitrice di precedenti lotti funzionali dello stesso intervento.

 

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La sentenza ribadisce l'importanza del principio di rotazione degli appalti e degli obblighi dichiarativi nelle gare pubbliche, consolidando la normativa prevista dall'art. 36 e dall'art. 80 del d.lgs. 50/2016.

Il TAR aveva annullato l’aggiudicazione rilevando due violazioni fondamentali:

  • Principio di Rotazione: Secondo l'art. 36, comma 1, del d.lgs. 50/2016, il Comune non avrebbe dovuto invitare l’operatore economico uscente, che aveva già ottenuto i precedenti lotti relativi allo stesso intervento.
  • Obblighi Dichiarativi: L’impresa vincitrice non aveva dichiarato nel Documento di Gara Unico Europeo (DGUE) la violazione degli obblighi in materia di salute e sicurezza sul lavoro, nonostante la presenza di verbali di prescrizione e contravvenzione a carico dei suoi dirigenti e una sentenza del Tribunale Civile che aveva riconosciuto la sua responsabilità in un incidente mortale sul lavoro.

L’impresa presentando l’appello ha sostenuto la non Applicabilità della Rotazione argomentando che il principio di rotazione non si applica quando la selezione degli operatori invitati si basa su criteri oggettivi, come la categoria (OG3) e la classifica (IV o superiore) delle imprese.

Inoltre, l’impresa sostiene che, secondo le Linee Guida ANAC n. 4, paragrafo 3.6, la rotazione non si applica se l’affidamento avviene tramite procedure ordinarie o aperte al mercato.

Ancora argomenta che le opere dei due appalti erano sostanzialmente differenti, rendendo non applicabile il principio di rotazione.

Il Consiglio di Stato ha ritenuto infondati gli argomenti dell’operatore economico e ha confermato la sentenza del TAR.  Nella sua decisione, ha sottolineato che la rotazione è fondamentale per garantire la concorrenza e l’imparzialità nelle procedure di affidamento.

La trasparenza e la correttezza delle dichiarazioni nel DGUE sono essenziali, specialmente in relazione a gravi illeciti professionali.

La sentenza n. 4432 del 17 maggio 2024 del Consiglio di Stato rappresenta un importante richiamo al rispetto delle norme sulla rotazione degli appalti e sugli obblighi dichiarativi nelle gare pubbliche. La decisione contribuisce a mantenere elevati standard di trasparenza e legalità nella gestione degli appalti pubblici.

Il Consiglio di Stato ha chiarito che i tentativi di aggirare il principio di rotazione tramite l'uso di criteri oggettivi non possono essere accettati se non rispettano pienamente lo spirito della normativa vigente. Questo precedente rafforza la necessità per le amministrazioni pubbliche di adottare pratiche rigorose e trasparenti nella selezione degli operatori economici, assicurando che nessun operatore abbia un vantaggio ingiustificato e che tutte le violazioni degli obblighi dichiarativi siano affrontate con la dovuta severità.

La redazione di TuttoGare PA del 31/05/2024

 

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