Consiglio di Stato: guida completa al risarcimento per mancata aggiudicazione negli Appalti Pubblici

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Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza illuminante (n. 26 del 2 gennaio 2024) che fornisce una guida esaustiva sui principi giurisprudenziali relativi al risarcimento del danno per mancata aggiudicazione nei procedimenti appaltativi. Questo pronunciamento, basato su precedenti decisioni, offre chiarezza su come affrontare il tema del risarcimento e gli oneri di prova a carico degli appaltatori. Qui di seguito, una rassegna dei punti chiave rivolti principalmente ai Responsabili Unici del Procedimento (RUP).

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La sentenza del Consiglio di Stato richiama i principi delineati nella sentenza del 12 maggio 2017, n. 2, distinguendo tra situazioni in cui è possibile dimostrare la spettanza dell'aggiudicazione e situazioni in cui ciò non è fattibile.

La guida sottolinea che la tutela risarcitoria varia in base alla possibilità di dimostrare con certezza il diritto all'aggiudicazione o se si tratta di una perdita di chance senza possibilità di prova diretta.

Per quanto riguarda il danno da mancata aggiudicazione, il Consiglio di Stato conferma:

- L'imputazione del danno è obiettiva, indipendentemente dalla colpa della stazione appaltante.

- Il danneggiato deve dimostrare in modo completo i presupposti e il quantum del danno.

- Non è ammesso il ristoro del danno emergente legato ai costi di partecipazione alla gara.

- Si ammette il ristoro del lucro cessante, inclusivo del mancato profitto e del danno curriculare.

Per il mancato utile, si specifica che la base di calcolo non può essere l'importo a base d'asta, ma il margine di utile effettivo derivante dal ribasso offerto. Il valore del mancato utile può essere ristorato solo se il danneggiato dimostra l'impossibilità di utilizzare mezzi o maestranze in altri lavori.

Riguardo al danno curriculare, è essenziale dimostrarlo con precisione, includendo la perdita di livelli di qualificazione e di requisiti tecnici specifici. Solo con tale dimostrazione si procederà alla liquidazione, eventualmente attraverso forfettizzazione percentuale.

Infine, il Consiglio di Stato stabilisce che l'importo riconosciuto deve essere incrementato con la rivalutazione monetaria e gli interessi legali, trattandosi di un debito di valore.

Questa sentenza del Consiglio di Stato rappresenta una guida completa per comprendere i criteri e gli oneri di prova nel contesto del risarcimento del danno per mancata aggiudicazione. Offre trasparenza e coerenza nei procedimenti appaltativi, assicurando che le decisioni siano basate su principi giuridici chiari e consolidati.

La redazione di TuttoGare PA del 15/01/2024

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