“Pnrr, maglie troppo larghe e fuga dal Codice”. Il Presidente Busia in Audizione alla Camera

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“Pnrr, maglie troppo larghe e fuga dal Codice”. Il Presidente Busia in Audizione alla Camera

“Per il Pnrr ora entriamo nella fase più delicata e complessa. Dopo il completamento delle gare, si avviano i lavori: occorre estrema attenzione”. Così è intervenuto il Presidente di Anac Giuseppe Busìa, oggi 12 marzo 2024 in Commissione Bilancio della Camera, nell’ambito dell’esame del decreto legge sul Pnrr.

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“Bene l’attenzione al rischio di frodi, con l’ampliamento dell’apposito comitato attraverso l’inclusione anche di Anac. Utile sarebbe integrare la strategia con l’utilizzo dei diversi strumenti che l’Autorità ha a disposizione, dai protocolli di alta sorveglianza alle sue Banche Dati. Riguardo alla prevenzione dei conflitti d’interesse, chiediamo di rafforzare la Piattaforma unica della Trasparenza messa a disposizione delle amministrazioni da parte di Anac, che riduce gli oneri per gli enti pubblici, produce economie di scala, fornisce maggiori strumenti di controllo e favorisce la collaborazione fra amministrazioni”.

“Purtroppo assistiamo ad una fuga dal Codice Appalti, allargando le maglie rispetto alla normativa e procedendo con utilizzo estensivo dei commissari. Non è una scelta felice quella di estendere misure derogatorie anche ai progetti uscita dal Pnrr. Si sovrappongono più tipologie di normative di riferimento, con confusione, rischio contenziosi e rallentamenti. Va evitata la fuga dal Codice, limitando la deroga solo ai casi in cui i lavori sono già iniziati”.

“Quello che invece serve è potenziare gli strumenti di accelerazione delle gare. Fra questi, centrale è il fascicolo virtuale delle imprese che, attraverso la Banca Dati Anac, crea l’interoperabilità fra le banche dati pubbliche dei vari enti, facilitando l’operatore economico, il controllo della pubblica amministrazione, l’efficienza della gara. Purtroppo – ha spiegato il Presidente Busìa – rileviamo resistenza in alcuni enti a mettere a sistema tale strumento, garantendo l’accesso ai loro dati. Vengono invocate ragioni non condivisibili. Occorre, invece, rafforzare tale strumento cardine”.

“Se vogliamo davvero accrescere le tutele dei lavoratori, i nuovi strumenti, come la patente a punti, vanno collegati agli istituti esistenti, altrimenti si creano duplicazioni e discrasie normative.  Meglio puntare sull’interconnessione fra le banche dati di Anac, INAIL e INPS, inserendo i dati nel fascicolo digitale dell’operatore economico e facendo degli investimenti sulla sicurezza un perno del rating di impresa, così da incentiva non solo le imprese che evitano gli incidenti, ma anche quelle che in positivo investono sulla sicurezza”.

“Per quanto riguarda l’equo compenso, occorre da parte del governo una scelta di certezza normativa. Così come previsto determinerà un aumento notevole dei costi dei contratti pubblici, che pesa anche al di là del PNRR; creando inoltre incertezza perché i costi effettivi possono emergere dopo, a seguito di lunghi contenziosi”.

Infine, rispondendo ad una domanda sull’abolizione dell’abuso d’ufficio, il Presidente Busìa ha risposto. “L’abolizione dell’abuso d’ufficio lascia dei vuoti di tutela e fa venir meno la sanzione quando il funzionario pubblico opera in conflitto di interessi e in maniera non imparziale. Se tali fatti si verificano nell’uso dei fondi PNRR, oltre al danno economico, si ha un danno reputazionale accresciuto, legato al fatto che sul loro utilizzo siamo comprensibilmente osservati con attenzione da tutti i paesi dell’Unione europea”.

Fonte: ANAC del 12/03/2024

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