MIT: Affidamento diretto di un servizio sulla PAD certificata della stazione appaltante

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Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 30 gennaio 2025, n. 3218 ha risposto al seguente quesito:

Si chiede se l'affidamento diretto di un servizio, di importo compreso tra i 5.000 euro e i 140.000 euro, sia possibile acquisirlo, in alternativa all'uso del MEPA, tramite l'uso della PAD certificata in dotazione alla stazione appaltante, tenendo conto del disposto dell'art.62 del D.Lgs.n.36/2023. In altre parole, si chiede se si possa ritenere l'uso della PAD certificata della stazione appaltante equivalente all'uso del MEPA per un affidamento diretto di un servizio di importo inferiore a 140.000 euro.

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Risposta aggiornata        

La questione riguarda la possibilità di utilizzare la Piattaforma di Approvvigionamento Digitale (PAD) certificata della stazione appaltante in alternativa all'uso del MEPA (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione) per un affidamento diretto di servizi di importo compreso tra 5.000 euro e 140.000 euro, ai sensi dell'art. 62 del D.Lgs. 36/2023; purtuttavia la disciplina degli affidamenti sotto soglia fa espressamente salva l'applicazione delle misure di contenimento della spesa pubblica (art. 48, comma 3, D.Lgs. 36/2023). L'articolo 62 del nuovo Codice dei Contratti Pubblici prevede: le stazioni appaltanti devono ricorrere agli strumenti di approvvigionamento digitale anche per gli affidamenti sotto soglia, gli strumenti indicati includono mercati elettronici (come il MEPA) e altre piattaforme telematiche di negoziazione, purché siano certificate e garantiscano il rispetto dei principi di trasparenza, tracciabilità e parità di trattamento. Pertanto, le stazioni appaltanti, possono utilizzare piattaforme alternative al MEPA, come la propria PAD certificata, purché questa risponda ai requisiti normativi previsti. Ed invero, l'utilizzo della PAD certificata può essere ritenuto equivalente all'uso del MEPA per affidamenti diretti, a condizione che: La PAD sia conforme ai requisiti normativi: deve essere una piattaforma di approvvigionamento digitale certificata secondo le linee guida AGID. L'affidamento deve garantire il rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, trasparenza, pubblicità e parità di trattamento, come previsto dal D.Lgs. 36/2023. L’intera procedura, deve essere documentata e tracciabile all’interno della piattaforma, garantendo la pubblicità degli atti e il monitoraggio delle fasi di acquisto. In conclusione, l’uso della PAD certificata in dotazione alla stazione appaltante può essere considerato equivalente all’uso del MEPA per l’affidamento diretto di servizi di importo inferiore a 140.000 euro, purché la PAD sia certificata e rispetti i requisiti imposti dall'art. 62 del D.Lgs. 36/2023. La stazione appaltante, quindi, ha la possibilità di scegliere tra l’utilizzo del MEPA o di una piattaforma alternativa certificata (come la PAD), fermo restando il rispetto dei principi di trasparenza, concorrenza e tracciabilità. E’ utile precisare che l’obbligo di ricorrere la MEPA quale mercato elettronico invece resta immutato ai sensi dell’art 1 comma 450 legge 296/2006, secondo periodo, per espressa previsione di legge per tutte le amministrazioni statali centrali e periferiche, ivi compresi gli istituti e le scuole di ogni ordine e grado, le istituzioni educative e le istituzioni universitarie, nonché glienti nazionali di previdenza e assistenza sociale pubblici e le agenzie fiscali di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300. Come più volte ribadito da questo servizio il MEPA non rappresenta una procedura di selezione dell’operatore economico prevista dal codice degli appalti ma rappresenta invece uno strumento di acquisto per la PA che attua una procedura di selezione prevista dal codice appalti; a tal fine si rinvia alla definizione di cui all’art. 3 comma 1 cc n. 3 dell’allegato I.1 del Dlgs 36/23 il quale ricomprende tra “gli strumenti di acquisto” anche “il mercato elettronico realizzato da centrale di committenza nel caso di acquisti effettuati a catalogo”.

Fonte: Supporto Giuridico Servizio Contratti Pubblici del MIT, 17/02/2025

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