Anac, Relazione del Presidente Busia al Parlamento "Boom affidamenti diretti, poca attenzione a occupazione femminile"
Anac, Relazione del Presidente Busia al Parlamento "Boom affidamenti diretti, poca attenzione a occupazione femminile"
Il Presidente dell’Anac, Giuseppe Busìa, ha tenuto nel pomeriggio del 14 maggio 2024 alla Camera dei deputati la Relazione annuale dell’attività dell’Autorità Anticorruzione al Parlamento.
Tra i temi affrontati il boom degli affidamenti diretti nel 2023 (oltre il 90% del numero totale degli appalti), la poca attenzione all’occupazione femminile e giovanile nel Pnrr (nessun aumento rispetto al 2022), i rischi della crescita smisurata dei ‘medici a gettone’, l’ingiustificato ricorso ai subappalti anche quando non servono lavorazioni particolari.
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SCARICA GRATIS LA GUIDAIl Presidente Busìa ha richiamato alla necessità di una legge di regolamentazione delle lobby. “Nonostante i solleciti, nel nostro Paese manca ancora una disciplina organica sulle lobby. Una normativa che, rifuggendo da tentazioni criminalizzatrici, si ponga l’obiettivo di garantire piena trasparenza sull’attività dei portatori di interesse, anche mediante la creazione di canali digitali, accessibili a tutti, attraverso i quali tanto le lobby più organizzate e strutturate, quanto quelle dotate di mezzi minori, possano far pervenire le proprie proposte ed osservazioni. Spetterà poi al decisore pubblico scegliere assumendosi davanti a tutti la responsabilità di aver favorito una opzione invece che un’altra”.
Sostegno da parte di Anac alla direttiva europea Anticorruzione. “Auspichiamo – ha detto Busìa - che il Governo ne sostenga l’approvazione, così da poter disporre quanto prima di uno strumento normativo tanto essenziale per assicurare in Europa una crescita ispirata ai suoi valori fondativi”.
Positivi per Anac la digitalizzazione degli appalti, entrata a pieno regime, e la qualificazione delle stazioni appaltanti. “Siamo passati dalle circa 26.500 stazioni appaltanti registrate a 4.353 soggetti qualificati – ha detto Busìa-. Si tratta di una notevole riduzione, pur tenendo conto delle diverse deroghe introdotte. Deroghe che, nell’interesse delle stesse stazioni appaltanti, sarebbe necessario superare gradualmente, sottoponendo comunque a verifica le effettive capacità dei diversi enti allo stato esentati.
L’attività di vigilanza svolta nel 2023, anche con verifiche ispettive, ha evidenziato strutture spesso sottodimensionate, incapaci di una puntuale rilevazione preventiva dei fabbisogni e di una pianificazione integrata, con le conseguenti difficoltà che si riverberano su interi territori”.
Un richiamo forte è stato fatto riguardo all’uso dell’intelligenza artificiale negli appalti e nella pubblica amministrazione. “Sarà fondamentale che le decisioni assunte con tali sistemi siano ispirate a rigorosi criteri di non discriminazione algoritmica e che la decisione ultima sia comunque riservata alla persona. Si pone un delicatissimo problema di trasparenza algoritmica, legato alla conoscibilità delle motivazioni e dell’iter logico seguito per le decisioni pubbliche assunte con sistemi di intelligenza artificiale, alla loro giustiziabilità e, quindi, al rispetto di diritti costituzionalmente tutelati della persona. Non è un problema del domani, ma del presente, essendo tali disposizioni già pienamente applicabili”.
Il Presidente Busìa è intervenuto anche sulla diga foranea di Genova.
“In Italia sono state introdotte disposizioni che, oltre a limitare il grado di controllabilità delle procedure, se non adeguatamente presidiate, rischiano di provocare significativi aumenti dei costi dei contratti. Si pensi, oltre che ai mancati risparmi derivanti dalla compressione della concorrenza, alle disposizioni che, in caso di annullamento degli affidamenti finanziati dal Pnrr, non prevedono la caducazione del contratto affidato illegittimamente, ma riconoscono il diritto al risarcimento agli operatori pretermessi, col risultato che la stazione appaltante finisce per dover remunerare entrambi. È quanto rischia di accadere per la diga foranea di Genova, sulla quale l’Autorità è recentemente intervenuta”.
“Riguardo alla automatica applicazione ai contratti pubblici del principio dell’equo compenso - ha dichiarato Busìa - abbiamo sollecitato un intervento chiarificatore del Governo. È doveroso valorizzare la progettazione e retribuire adeguatamente i professionisti, senza però che la riduzione della concorrenza penalizzi i più giovani ed i più piccoli, oltre a pesare eccessivamente sulle casse pubbliche”.
Infine, l’occupazione femminile e giovanile. Dal 2022 al 2023 la percentuale degli affidamenti Pnrr e correlati che prevedono quote del 30% per giovani e donne, come auspicato dal Piano di Ripresa e Resilienza, è di fatto rimasta ferma. Tale percentuale è aumentata di meno di un punto percentuale per tutte le fasce di importo considerate, risultando di poco superiore alla metà del totale. La percentuale era il 56,62% nel 2022. E’ stata del 56,87% nel 2023. Praticamente la stessa.
Fonte: ANAC del 14/05/2024
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