Whistleblowing, sanzione di 5.000 euro a sindaco, ritorsione su dipendente che ha segnalato illeciti
Con la delibera n. 426 del 25 settembre 2024, il Consiglio Anac è intervenuto su un nuovo caso di whistleblowing dichiarando la natura ritorsiva dell’attribuzione ad altro soggetto della posizione di responsabile finanziario precedentemente attribuita ad un dipendente comunale (whistleblower) che aveva segnalato illeciti, sanzionando il Sindaco che aveva adottato il relativo decreto e dichiarando la nullità di tale atto.
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La vicenda riguarda un istruttore direttivo amministrativo e contabile di un Comune che, a seguito di segnalazioni relative ad alcune procedure ad evidenza pubblica trasmesse nei mesi di febbraio e marzo 2023 al Responsabile anticorruzione dell’Ente, ha lamentato di aver subito talune misure pregiudizievoli poste in essere dall’amministrazione al solo scopo di punirlo per averne contestato l’operato, e ha richiesto all’Autorità nazionale anticorruzione di accertare la natura ritorsiva di tali iniziative.
L’istruttoria, avviata dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, ha portato al riconoscimento della natura ritorsiva del decreto sindacale con cui erano state assegnate le posizioni di elevata qualificazione al personale comunale escludendo dalla relativa nomina - senza alcuna valida ragione - il segnalante, che sino ad allora aveva ricoperto il ruolo di Responsabile dell’Area Finanziaria; ruolo, quest’ultimo, attribuito ad interim per un anno ad altra dipendente, peraltro coinvolta nelle segnalazioni effettuate dallo stesso whistleblower.
La ricostruzione della vicenda, spiega la delibera, ha portato ad escludere che il mancato conferimento dell’incarico di elevata qualificazione fosse “stato disposto per effettive e oggettive ragioni diverse dalla presentazione delle segnalazioni” e ha portato a riconoscere che il segnalante avesse “subìto un pregiudizio, poco dopo la presentazione delle segnalazioni, essendo stato escluso, senza alcuna plausibile motivazione, dal conferimento di un incarico di responsabilità nonostante ne possedesse i requisiti”.
In particolare, pur ribadendo che il conferimento degli incarichi di posizione organizzativa nel Comune sia il risultato di un’attività discrezionale del Sindaco e sia basato su un rapporto fiduciario con i dipendenti, nella Delibera in commento viene evidenziato come tale giudizio debba essere fondato “su criteri di scelta previamente resi noti agli interessati, che garantiscano una valutazione fondata su elementi obiettivi e verificabili”. Criteri, questi ultimi, non osservati nel caso de quo.
Nei confronti del Sindaco, in quanto firmatario del decreto di assegnazione degli incarichi di responsabilità, Anac ha deciso di irrogare la sanzione pecuniaria pari a 5 mila euro. Ha ritenuto invece di archiviare il procedimento nei confronti del Sindaco e del Segretario generale dell’Ente per altre decisioni contestate dal whistleblower, tra cui quelle relative a procedimenti disciplinari avviati nei suoi confronti e alla sua assegnazione ad altro Ufficio al rientro dal periodo di congedo per malattia, escludendo che potesse ravvisarsi, in quest’ultimo caso, un’ipotesi di demansionamento.
Fonte: ANAC del 06/11/2024
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