Verifica dei requisiti e ritardi degli enti certificatori: un T.A.R. contraddice l’ANAC. Alla luce del principio del risultato la procedura non “rimane ferma”
La ricorrente sostiene che l’aggiudicazione sarebbe viziata essendo stata disposta – in violazione dell’art. 17, comma 5, d.lgs. n. 36/2023 – in carenza di qualsiasi verifica sulla regolarità e correttezza tributaria e contributiva dell’offerente.
Come noto, seguendo l’Anac (Parere funzione consultiva nn. 57 e 57 bis del 15 novembre 2023) ii motivo sarebbe fondato, giacché secondo l’Authority in siffatti casi “la procedura rimane ferma e l’eventuale aggiudicazione non acquista efficacia” (“Il tutto in chiaro contrasto col corollario di “massima tempestività” che gravita attorno al principio del risultato” avemmo a dire in occasione del commento al parere che giusto in questi giorni ha compiuto un anno).
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SCARICA GRATIS LA GUIDAT.A.R. Campania, I, 18 novembre 2024, n. 6332 implicitamente sostiene che la soluzione prospettata dall’ANAC è del tutto contraria al principio del risultato.
Secondo il Collegio la scelta della stazione appaltante “di addivenire comunque all’aggiudicazione, seppur in difetto della previa acquisizione del DURF della mandante, non integra una violazione dell’art. 17, comma 5, cit. e deve ritenersi legittima“.
La stazione appaltante, prosegue il Collegio, “ha supportato tale decisione, maturata a fronte di una situazione peculiare di impasse emersa in fase di verifica dei requisiti generali, dovuta all’inerzia dell’Agenzia Entrate nel riscontrare i plurimi solleciti inviati, con un’articolata e solida motivazione, cautelandosi con l’opportuno inserimento nel contratto di una clausola risolutiva espressa, ai sensi dell’articolo 1456 del Codice civile, “per l’ipotesi in cui, successivamente alla sua sottoscrizione fossero rilasciati dalle Autorità competenti i certificati richiesti e allo stato non pervenuti, con contenuto ostativo alla prosecuzione del rapporto contrattuale instaurato”.
Il tutto, conclude il Collegio, in coerenza con “il principio del risultato, che in effetti consente di orientare l’operato delle stazioni appaltanti anche avendo a riferimento il “criterio temporale” della tempestività dell’affidamento ed esecuzione del contratto, in sostanza imponendo il superamento delle situazioni di inerzia o di impasse, nella specie verificatesi“.
p.s.
va precisato che la sentenza ha dato atto che la ricorrente avesse dato prova del continuativo possesso da parte della mandante dei requisiti di regolarità contributiva e fiscale (cfr. sul punto T.A.R. Campania, Salerno, I, 29 lluglio 2024, n. 1600)…
A cura di giurisprudenzappalti.it del 18/11/2024 di Elvis Cavalleri
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