Disputa Legale sul Contratto di Lavori Pubblici

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T.A.R. Calabria, Catanzaro, sez. I, sentenza 14 giugno 2024, n. 945

Nel recente caso legale, notificato il 24 novembre 2023 e depositato il 1 dicembre 2023, una società ha presentato ricorso contro il Comune per una procedura aperta ai sensi dell'art. 60 del D.Lgs. n. 50/2016. La procedura riguardava l'affidamento congiunto della progettazione esecutiva, il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori, con offerta economicamente più vantaggiosa.

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Secondo il ricorso, la società aveva partecipato alla gara, presentando un'offerta e indicando come esecutrice una consorziata specifica. Dopo l'aggiudicazione definitiva dei lavori a favore della ricorrente, il Comune non ha proceduto alla stipula del contratto entro il termine di 60 giorni, facendo così perdere efficacia vincolante all'offerta della ricorrente.

Successivamente, il Comune ha disposto la decadenza sanzionatoria e l'incameramento della polizza fideiussoria della società ricorrente. In risposta, la società ha avanzato un ricorso, motivato dalla presunta violazione di legge, violazione del giusto procedimento, eccesso di potere e arbitrio da parte del Comune.

La ricorrente ha sottolineato l'illegittimità della decadenza per violazione dell'art. 32 co. VIII del D.Lgs. 50/2016, sostenendo che la stipula del contratto doveva avvenire entro 60 giorni dall’aggiudicazione e che, decorso tale termine, l’offerta non era più vincolante. La società ha inoltre evidenziato che erano trascorsi anche i 180 giorni dalla scadenza del termine di presentazione dell’offerta, eliminando qualsiasi obbligo residuo e potere sanzionatorio del Comune.

Il Comune, costituitosi in giudizio il 23 gennaio 2024, ha resistito al ricorso. Durante l’udienza pubblica dell’8 maggio 2024, la ricorrente ha richiesto il rinvio della trattazione per trattative in corso, ma il rinvio è stato rifiutato, in quanto le trattative non costituivano una circostanza eccezionale.

Nel merito, il ricorso è stato giudicato infondato. L’analisi normativa e giurisprudenziale ha confermato che la mancata stipulazione del contratto nel termine previsto consente all’aggiudicatario di sciogliersi dal vincolo solo mediante atto notificato alla stazione appaltante. Nel caso specifico, la società ricorrente non ha mai notificato formalmente la volontà di recedere dal contratto, nonostante i numerosi solleciti da parte del Comune.

Il comportamento dilatorio della società e la mancata presentazione della documentazione richiesta hanno giustificato la decisione del Comune di dichiarare la decadenza dell’aggiudicazione e di incamerare la cauzione. Inoltre, il Comune ha rilevato un interesse pubblico alla rapida esecuzione dei lavori, finanziati con fondi sovracomunali e urgenti per la messa in sicurezza dal rischio idraulico.

In conclusione, le doglianze della società ricorrente sono risultate prive di fondamento, confermando la legittimità della procedura adottata dal Comune.

La redazione di TuttoGare PA del 24/06/2024

 

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