Appalto per la scuola superiore di Ferentino: il Consiglio di Stato conferma la sentenza del Tar Lazio

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Il Consiglio di Stato, con la sentenza del 17 maggio 2024, n. 4435, ha emesso la sua decisione definitiva riguardo l'appalto per la progettazione e realizzazione di una nuova scuola superiore nel comune di Ferentino, finanziato con fondi PNRR, dal valore di oltre 2 milioni e 973 mila euro.

 

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 La vicenda, che ha visto protagonisti l'amministrazione provinciale e una delle aziende partecipanti al bando, ha avuto sviluppi significativi con l'intervento delle autorità giudiziarie.

L'appalto in questione, che prevedeva l'assegnazione tramite il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, ha visto l'esclusione del primo classificato da parte del RUP (Responsabile Unico del Procedimento). La decisione era stata motivata da presunti errori nella valutazione dell'offerta tecnica, con incongruenze rilevate nella tipologia della struttura, lo spessore dei pannelli e la consistenza degli impianti elettrici e fotovoltaici. Questa esclusione era avvenuta nonostante il parere contrario di due membri della commissione di gara.

Il TAR Lazio, sezione di Latina, aveva accolto il ricorso presentato dal primo classificato, sottolineando che il RUP non ha il potere di sostituirsi alle valutazioni della commissione di gara, se non in caso di errori macroscopici o valutazioni manifestamente irragionevoli. Pertanto, aveva stabilito che l'amministrazione doveva riesaminare l'offerta nel rispetto delle competenze stabilite.

In seguito alla decisione del TAR, la Provincia di Frosinone aveva presentato appello, sostenendo che il RUP aveva agito correttamente limitandosi a rilevare l'indeterminatezza e l'inaffidabilità dell'offerta. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza di primo grado, ribadendo che il RUP può esercitare un controllo sulla regolarità della procedura ma non può sostituire le proprie valutazioni a quelle della commissione di gara, salvo in casi di manifesta illogicità o errore.

La decisione del Consiglio di Stato implica che l'amministrazione dovrà nuovamente valutare l'offerta del primo classificato, secondo le indicazioni della commissione di gara. La sentenza ha inoltre stabilito la compensazione delle spese legali, riconoscendo la complessità delle questioni trattate.

Questa sentenza ribadisce l'importanza del rispetto delle competenze e delle procedure nella gestione degli appalti pubblici, evidenziando il ruolo cruciale delle commissioni di gara nella valutazione tecnica delle offerte.

 

La redazione di TuttoGare PA del 28/05/2024

 

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