Risulta in contrasto ai criteri di efficacia ed efficienza la gestione di un appalto di lavori, relativi al sistema fognario-depurativo comunale, che a circa dieci anni dall’indizione della gara non siano ancora conclusi.

È quanto rimarcato da una delibera Anac, la n. 331 del 2024, relativa a un’attività di vigilanza svolta su un appalto di un piccolo Comune della provincia di Salerno, a seguito di un esposto di un referente di un’associazione di consumatori ed utenti che aveva lamentato una cattiva gestione.
La vicenda riguarda la realizzazione di lavori di collegamento delle reti fognarie al depuratore comunale, di manutenzione di tratti di fognatura e ampliamento della rete fognaria: progetto che era stato ammesso a finanziamento dalla Regione Campania, impegnata a sua volta in accertamenti sul ritardo nella messa a disposizione dell’opera alla collettività e sulle problematiche relative alla contabilizzazione dei lavori.

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Come specificato nell’atto dell'Autorità Nazionale Anticorruzione sulla base dell’istruttoria condotta, infatti, l’intervento – con progetto esecutivo del 2003, poi adeguato nel 2008 – è andato in gara nell’agosto 2014, è stato aggiudicato solo nel marzo 2019 per poi essere contrattualizzato nell’ottobre successivo; nel marzo 2020 è stata effettuata la consegna parziale, nel marzo 2021 la consegna definitiva e alla scorsa estate non era ancora concluso, presentando un avanzamento pari a circa l’80%: una “abnorme dilatazione temporale” afferma la delibera, specificando come tale circostanza abbia di fatto vanificato la consistente riduzione del tempo di esecuzione dei lavori che era stata offerta dall’impresa aggiudicataria in sede di gara, con un dimezzamento da 530 a 265 giorni, insieme a un ribasso e a interventi aggiuntivi in Frazioni del Comune.

La vicenda ha visto anche la revoca di un sal (stato avanzamento lavori) per alcune difformità riscontrate dalla Regione Campania tra opere eseguite e contabilizzazione, sal poi riemesso in seguito a una perizia di variante disposta, spiega l’atto Anac, “sia a causa della non rispondenza del progetto alle mutate esigenze della popolazione e del territorio sia a causa di carenze nel progetto esecutivo originario”.

Da questo punto di vista, la delibera evidenzia “la discordanza tra i documenti tecnico contabili di progetto e la contabilizzazione delle opere che si andavano effettivamente eseguendo”, così da suscitare la richiesta di revoca del sal. Proprio “il notevole lasso di tempo intercorso tra la progettazione esecutiva (risalente al 2003 con un aggiornamento al 2008 al fine della presentazione per l’ottenimento di finanziamenti regionali) e l’effettivo avvio dei lavori (consegna parziale marzo 2020, consegna definitiva marzo 2021) ha reso di fatto il progetto – spiega l’atto Anac – ampiamente datato rispetto alle esigenze della popolazione e del territorio”. E “questa circostanza ha fatto sì che, una volta avviati i lavori, fosse necessario apportare in corso d’opera numerose modifiche al progetto a base di gara".

Fonte: ANAC del 05/02/2025

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