Sentenze Codice appalti, quali sono le contestazioni più frequenti?

Dall’Ance la tabella riassuntiva delle sentenze sul Codice appalti: 334 pronunce in 18 mesi. Verifica dell’anomalia e grave illecito i motivi per cui si litiga di più

L’Ance, dopo aver monitorato 334 pronunce in 18 mesi, ha elaborato una tabella riassuntiva delle sentenze sul Codice appalti del Tar (Tribunale amministrativo regionale) e del CdS (Consiglio di Stato).
Il documento offre utili indicazioni che si prestano a varie letture: i motivi del litigio, i ricorsi più frequenti, anche in base alla tipologia di appalto e ai gradi di giudizio.
In merito ai motivi che spingono le imprese dal giudice, sulle 334 pronunce analizzate, si ha che:

  • in 259 sentenze, i contenziosi riguardano il nuovo Codice dei contratti, entrato in vigore il 19 aprile 2016
  • in 89 pronunce, le contestazioni riguardano le gare di lavori, di cui 66 riguardano le norme del nuovo codice appalti, mentre il resto delle contestazioni riguarda il vecchio (decreto 163/2006)

I ricorsi più frequenti riguardano:

  • anomalia dell’offerta (34 ricorsi)
  • grave illecito professionale (29 ricorsi)
  • sottosoglia (23 ricorsi)
  • avvalimento (21 ricorsi)
  • subappalto (18 ricorsi)
  • cause (o motivi) dell’esclusione dalla gara (con 14 ricorsi)
  • soccorso istruttorio e offerta economicamente più vantaggiosa (entrambi con 12, tra ricorsi e appelli)

In merito alla distinzione tipologica degli appalti: lavori, servizi e forniture, dall’analisi svolta si ha che si litiga maggiormente sui:

  • servizi, 217 cause
  • lavori, 88 cause
  • forniture, 31 cause

Si segnala, infine, un unico caso di ricorso per un appalto di concessione.
Un’altra chiave di possibile lettura della tabella può essere il grado di giudizio: primo e secondo giudice; nel dettaglio:

  • 222 i ricorsi al Tar
  • 108 al Consiglio di Stato
  • 4 sentenze del Consiglio della giustizia amministrativa della Sicilia

 

A cura di http://biblus.acca.it del 28/06/2018 - autore Francesca Ressa

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