Mentre nel decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76 cosiddetto “Decreto semplificazioni” non viene per nulla trattato il problema del subappalto alla luce della Sentenza della Corte di Giustizia Europea 27 novembre 2019, causa C-402/18 (leggi articolo), arriva oggi la Sentenza del Consiglio di Stato 29 luglio 2020, n. 4832 che, in pratica, pone fine alla vicenda che aveva originato la Sentenza della Corte Europea.
La sentenza del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato, appunto, con la sentenza in argomento ribalta la decisione di primo grado del Tar Lazio n.12511/2017 ed accoglie, quindi, l’appello dell’impresa originariamente aggiudicataria.
Motivazioni della sentenza
Queste le motivazioni che si fondano sulla sentenza della Corte di Giustizia europea:
Art. 118, Codice 2006 - Art. 105, Codice 2016
La sentenza in argomento si riferisce all’articolo 118 del Codice del 2006 ma, considerato che le suddette norme sono state, di fatto, riproposte all'interno dei commi 2 e 14, dell'art. 105 del nuovo Codice dei contratti di cui al D.Lgs. n. 50/2016, le considerazioni fatte dalla Corte UE sono le stesse. In definitiva, la direttiva 2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi, deve essere interpretata nel senso che:
A cura di Redazione LavoriPubblici.it del 30.07.2020
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