Solo così si può sperare di aumentare le collaborazioni tra pubblico e privato tanto auspicate dalla Commissione Europea e di utilizzare gli acquisti pubblici di ICT come volano per la trasformazione digitale del nostro Paese.
Uno dei cambiamenti chiave previsti dal nuovo codice dei contratti pubblici, approvato il 18 aprile 2016, riguarda l’introduzione di tre nuove procedure per favorire l’acquisto di soluzioni innovative da parte della PA:
Tali procedure sono state introdotte in tutti i Paesi europei. Nei primi sei mesi dalla loro introduzione (dal 18 aprile al 18 ottobre 2016) sono state registrate nella gazzetta ufficiale dell’UE dedicata agli appalti pubblici:
L’utilizzo delle procedure è molto concentrato in pochi Stati. Considerando come orizzonte temporale i sei mesi a valle dell’approvazione del codice:
Francia, Germania e Regno Unito si confermano i Paesi più all’avanguardia negli acquisti pubblici. Un aspetto che sicuramente li accomuna è l’aver già recepito a pieno nei loro ordinamenti giuridici le tre direttive (la 23/2014, la 24/2014 e la 25/2015) con cui la Commissione Europea ha chiesto a tutti gli Stati membri di riformare le procedure di procurement pubblico entro il 18 aprile 2016. Ad oggi l’Italia non ha ancora concluso il processo di adozione dei provvedimenti attuativi necessari a rendere pienamente operativo il nuovo codice. Tale incertezza sta rallentando le iniziative di procurement pubblico e, in particolare, quelle di innovazione digitale.
Con riferimento a questo ambito, si registra in tutta Europa un utilizzo limitato delle procedure innovative di acquisto precedentemente descritte. Prendendo infatti come riferimento il solo acquisto di servizi digitali nei sei mesi a valle dell’approvazione del nuovo codice dei contratti pubblici:
È urgente che il nostro Paese adotti completamente il nuovo codice dei contratti pubblici e incentivi l’utilizzo delle nuove procedure di acquisto in esso contenute da parte delle PA italiane. Solo così si può sperare di aumentare le collaborazioni tra pubblico e privato tanto auspicate dalla Commissione Europea e di utilizzare gli acquisti pubblici di ICT come volano per la trasformazione digitale del nostro Paese.
A cura di Luca Gastaldi, Deborah De Cesare, Osservatorio Agenda Digitale Politecnico di Milano - pubblicato sul sito http://www.agendadigitale.eu/ del 09/01/2017
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